A luglio del corrente anno, dopo sedicianni e con dispiacere Casa Miriam ha chiuso..
Ne ho vista l’apertura. Era maggio 2003 ericordo, a tal proposito, l’entusiasmo nel preparare la casa per l’ingressodelle mamme e dei loro bimbi e la trepidante attesa di noi volontari disperimentare concretamente quell’accoglienza nella relazione, per la quale cipreparammo con un corso di formazione, proposto dal CAV, nei localiparrocchiali.
Ho un netto ricordo delle donne e irispettivi bambini che si sono avvicendati nel tempo.. Mi vengono in mente leiniziali diffidenze delle mamme all’ingresso e le nostre difficoltà a trovareil canale giusto per far loro percepire quell’affetto familiare del qualenecessitavano…e la relazione con i bambini è sempre stata il punto di forza cheha consentito l’apertura, con modalità differenti, di tutte le donne cheabbiamo incontrato…
La cosa bella di Casa Miriam è che si èsempre data importanza alla condivisione dei momenti di festa come quelli dicrisi.. Guardando le foto scattate nei vari anni , ecco comparire Babbo Natalee le espressioni preoccupate dei bambini e quelle divertite delle madri etavole imbandite con piatti della tradizione italiana, preparati dai volontari,e etnici preparati con cura dalle mamme.. la sorpresa di tutti el’entusiasmo all’apertura dei doni.. E i compleanni sia dei bimbi che dellemamme che, tranne rare eccezioni, sono sempre stati momenti di gioiacondivisa..
Abbiamo vissuto momenti di fatica vuoi perproblemi di salute dei bambini o per i conflitti tra alcune madri che hannoresi necessari interventi di mediazione per riportare la calma tra i varinuclei.. e ancora l’organizzazione dei turni di presenza per consentire alle mammedi frequentare corsi di formazione o di effettuare esperienze lavorative,sostenendole nel cammino verso l’autonomia..
In tutto questo fondamentale è stata lacollaborazione tra volontari ed educatrici, anche quando le visioni eranodifferenti, ma per questo siamo sempre state aiutate e sostenute dallepsicologhe che ci hanno sempre accompagnato in questi anni..
Quanta ricchezza in questa esperienza!Quando ho deciso di fare volontariato, avevo l’idea di dare qualcosa agli altridedicando un po’ del mio tempo ma, facendo un bilancio, credo di aver ricevutomolto di più in termini di crescita personale, di nuove amicizie, di visionepiù serena della vita.. anche se non sono mancati momenti di crisi..
Per concludere ringrazio il CAV ,nellefigure di Silvia e Giulio, per questa opportunità che sempre porterò nel cuore.
Manuela (Volontaria)
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